Filomena Grimaldi, la libraia brillante

Un paio di sere fa abbiamo visto Hidden figures, il film tratto dal libro di Margot Lee Shetterly che racconta la storia di tre donne afro-americane il cui contributo è stato fondamentale nelle prime missioni spaziali della NASA.
Il film ci è piaciuto tanto; Fra, nel vedere che ancora esistevano, per esempio, i bagni separati per le persone di colore, continuava a dire "Ma ti rendi conto che erano già gli anni '60 e ancora c'erano gli Stati segregati?!". In effetti l'essere donne e l'essere pure colored decisamente non aiutava. Ma non volevo parlare del film, bensì del fatto che il film mi ha fatto tornare in mente una persona di cui avevo letto tempo fa, una libraia che immagino non ne potesse più di sentire continui pregiudizi e stereotipi di genere e che ha deciso di offrire un caffè a chiunque acquistasse un libro di stampo scientifico da regalare a una bambina.
Da "collega" la capisco benissimo. In libreria è un continuo averci a che fare con questo tipo di pregiudizi. Proponi un libro sul corpo umano, o un libro di esperimenti e ti senti rispondere "No ma è una bambina!" Qualche settimana fa è venuta una donna, anche giovane (lo dico perchè immagino che le persone più giovani siano un po' più libere dai pregiudizi...ma evidentemente non è così!), a cambiare un libro perchè l'aveva preso per suo figlio di 5 anni ma si è accorta che la protagonista era femmina, precisamente un pesce femmina! Che poi parliamo di "Alla ricerca di Dory" della Disney, lo spin-off di "Alla ricerca di Nemo" che immagino sia piaciuto a bimbi e bimbe (era piaciuto anche a me!). Quindi, secondo la signora, a un bambino dovrebbe venire negata la visione, o la lettura, del seguito di un film o libro che aveva sicuramente amato perchè un personaggio secondario femminile del primo è diventato protagonista del secondo? Che senso ha?! Ma soprattutto, dov'è il problema? Qual è il pericolo? Il bambino potrebbe immedesimarsi in un pesce pagliaccio femmina e diventare gay (non sia mai!)?
Quando succedono queste cose, oltre a non riuscire a evitare di guardare il o la cliente di turno con aria di sufficienza se non di disgusto, penso a quella nonna che adoro e che compra storie di principesse per il nipotino "perchè a lui piacciono e non mi importa se i genitori non vogliono, glieli leggo quando viene da me!". Ma devo dire che per una così ce ne sono almeno dieci come la signora di Dory.
Ma era di Filomena Grimaldi che stavamo parlando, e della sua libreria "Controvento" (una nome che la dice lunga) di Telese Terme, un paese a 30km dal mio paese di origine, una libreria che quindi non mancherò di visitare al prossimo giro campano. La faccenda del caffè offerto ha in realtà avuto origine da questo cartello, affisso appunto dalla sorella di Filomena.
La foto è finita su facebook ed ha avuto così tanti like da accendere una lampadina nell'illuminato cervello di Filomena. E pare che la sua iniziativa stia anche avendo un discreto successo, visto che, andando qualche ora fa a spulciare sulla pagina facebook della libreria, ho trovato con gioia il seguente aggiornamento di stato, risalente a qualche giorno fa: In questi giorni grazie alla nostra petizione per i libri scientifici alle bambine, stanno arrivando tanti genitori curiosi a mettere a soqquadro lo scaffale di scienze Per arricchire il catalogo, la vostra libraia studia la bibliografia curata dalla Biblioteca Salaborsa #Bologna sezione ragazzi per l'11 febbraio Giornata Internazionale per le Donne e le Ragazze nella Scienza!
E dire che questa è una battaglia che nel 2017 si dovrebbe ritenere anacronistica, perchè se un Fra si stupisce della fatica che hanno fatto a emergere tre scienziate donne di colore nei primi anni '60, non può essere che nel 2017 i libri scientifici siano considerati appannaggio esclusivo dei maschi. Non si può negare a prescindere una lettura scientifica a una bambina dando per scontato che non le interessi e che le interessino solo storie di principesse salvate da un principe che farà loro il favore di sposarle. Io e le mie sorelle abbiamo ridotto a uno straccio il libro illustrato sulla terra e il sistema solare che avevamo in casa, lo abbiamo guardato, letto, riletto, scarabocchiato, strappato e riattaccato con lo scotch. Nessuna di noi tre è diventata un'astronauta ma tutt'e tre sapevamo da piccole che la terra gira intorno al sole. Ah, non che fosse un problema, ma per la cronaca nessuna di noi tre è lesbica. Con lo stesso entusiasmo ho letto a dieci anni I ragazzi della via Pal, senza trovarlo noioso o fuori luogo o meno coinvolgente di Pollyanna. Eppure provate voi a consigliare un Jules Verne o un Salgari da regalare a una bambina!
Per cui, visto che purtroppo di questo tipo di battaglie c'è bisogno più che mai anche nel 2017, non mi stancherò mai di dire brava Filomena! Ce ne vorrebbero tante ma tante di più di persone intelligenti, sensibili e coraggiose come te. Ti sei decisamente meritata, oltre che un posto tra la "bella gente" di questo blog, la gioia e la soddisfazione che devi aver provato quando è entrato quel primo cliente che ha detto "Sono venuto per il caffè!" 
Tutte le foto, tranne ovviamente la locandina del film, provengono dalla pagina facebook della Libreria Controvento.

Commenti

  1. Una persona intelligente e combattiva per pretendere un diritto sacrosanto. Giusto averne parlato e divulgare questa sua iniziativa che sarebbe bello vedere intraprendere anche da altre librerie. E' incredibile che ci sia ancora un concetto stereotipato nella scelta dei libri (ma forse anche dei film e dei giocattoli?) da parte dei genitori, e ciò che più sorprende da parte delle madri stesse, anche e soprattutto giovani. PS: anch'io da piccolo ho amato "I ragazzi della Via Pal"

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sicuramente anche dei film e dei giocattoli! Eppure non ci crederai ma, quando avevo il baby-parking annesso alla libreria, c'era la cucinetta di legno con tutte le pentoline e i cibi vari che per i bimbi maschi andava molto ma molto di più di camion, ruspe e macchinine varie! Ma tu te la sentiresti di regalare una cucina giocattolo a un qualche figlio maschio di amici o parenti senza aspettarti facce allibite da parte dei genitori?

      Elimina
  2. Ieri, quello che ritenevo l.illuminato conduttore di Caterpillar AM, a una bimba ha chiesto cosa vuoi fare da grande? E anticipando la risposta della bimba ha detto: la principessa? Suscitando l'indignazione di Elasti. Per fortuna quel mito di bambina ha risposto:IL MEDICO LEGALE.
    Tiè maschio pregiudizievole

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grande bambina!!! Assurdo invece come davvero certi stereotipi vengano inculcati dagli adulti in maniera così superficiale, quasi inconsapevole. Ah quanto lavoro c'è da fare! Se la pensiamo in questi termini non è che siamo progrediti tanto dagli anni '60

      Elimina
    2. Mi sa che per certi aspetti siamo proprio scivolati indietro

      Elimina
    3. Mi sa che hai tristemente ragione.

      Elimina
    4. Bambina mito sì, però cacchio, mai sentito nessuno che da grande vuole fare il medico legale :-O

      Elimina
    5. Secondo me ne conosce una a cui vuole bene e la prende a esempio/mito :)

      Elimina
  3. forse perché ho avuto la fortuna di essere adolescente e ragazza negli anni del femminismo, ma mi rattristo molto nel rendermi conto di quanti pregiudizi ci siano ancora nell'educazione dei bambini! A partire - ed è una cosa che mi fa venire l'orticaria- dal chiamare sempre le proprie bambine....Principesse!!
    Emanuela

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, come dice giustamente Amanda, sembra che le cose, anziché fermarsi o migliorare, siano peggiorate!

      Elimina
  4. A questo punto mi stupisco che quella persona voglia regalare un libro.. a un bambino! Non è meglio che giochino, i bambini, anziché stressarsi già coi libri? Faciamogli fare diecimila sport che è meglio. Un tempo (non so ora) le statistiche dicevano che in matematica erano più brave le bambine dei bambini... mi sa che i genitori non ne tengono conto. Quanto al problema di Dory, mi viene in mente che nel libro ci sono sicuramente altri personaggi maschi, ma la mamma ha forse temuto anche che il viglio si immedesimasse in un personaggio secondario, invece lei vorrà senz'altro il meglio per il suo bambino...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non oso pensare cosa ci fosse nella testa di quella madre! Ma sui libri ai bambini voglio sperare che tu fossi ironica!

      Elimina
    2. Sì sì certo, io regalo solo libri a chiunque :-)

      Elimina
  5. Una società malata e piena di pregiudizi, senza un cambio di rotta non ci sarà futuro.
    Saluti a presto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo! Bisognerebbe seguire l'esempio di Filomena e far sì che le persone si fermino a riflettere su cosa stanno facendo.

      Elimina
  6. Le piccole libreria devono inventarsi sempre qualcosa di più, dalle presentazioni alle iniziative ai gruppi di lettura alla promozioni di editoria minore. Certo i bambini andrebbero coltivati e indirizzati da subito. Compito principale dei genitori però, che devono farli familiarizzare con il libro. Da subito.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono d'accordo, e lavorandoci dentro mi accorgo sempre più di quanto i genitori possano trasmettere o meno l'amore per la lettura. I figli di genitori abituati alla lettura vedono il libro alla stregua di un gioco, adorano ascoltare storie e ne vogliono sempre di più. È quando in libreria ti arriva il genitore con l'elenco di letture per l'estate, magari anche libri belli, contemporanei, a volte persino graphic novels, eppure lo senti dire "questi poveri ragazzi anche d'estate non vengono lasciati in pace!". E ti cadono le braccia..

      Elimina
  7. Purtroppo è dai luoghi comuni che nascono pregiudizi, e certe lotte bisogna combatterle sempre ...meglio farlo con fantasia, come ha fatto la tua amica librai. Via i pregiudizi a colpi di caffè!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ancora non la conosco di persona ma non vedo l'ora di farlo!

      Elimina
  8. Siamo sommersi dai pregiudizi, crediamo di essere andati avanti ma ad un passo fatto ne corrispondono due indietro, basta andare in giro. Basta vedere le piccole cose, gli occhi della gente sono sempre puntati e spesso si fermano all'apparenza, al primo impatto.
    un saluto

    RispondiElimina

Posta un commento

Grazie per essere passato a dire la tua :)

Post popolari in questo blog

I semi di glicine: una bomba di felicità!

Torta di mele senza latte e senza uova

Polpettine vegane di quinoa e zucchine