MacVeleno - The good news

Stamattina mi sono imbattuta in un momento di felicità, ossia in una notizia che già solo dal titolo mi ha stampato un sorrisino in faccia. Il suddetto titolo recitava: contro l'ambiente e la salute. In Bolivia chiude Mac Donald's".
Ho pensato che, qualunque fosse il motivo era una bella notizia: vuol dire fermare, seppur in minima parte rispetto all'attività mondiale della catena di fast food, i danni all'ambiente, agli animali e alle persone che si nutrono dello pseudo-cibo propinato dai punti vendita.
Ma, leggendo l'articolo, che risale a gennaio di quest'anno, ho scoperto che non è tanto e solo per una questione politica o sindacale. Nonostante il governo boliviano sia per la maggior parte costituito dai movimenti sociali, nonostante Mac Donald's stia distruggendo la foresta amazzonica per poter tenere bassi i prezzi dei propri prodotti nel mondo, nonostanti sia rappresentanza del colonialismo economico occidentale, non è stata una protesta nè un'azione politica a far chiudere gli otto punti vendita presenti sul territorio, quanto le tradizioni di slow food proprie del popolo andino, l'attenzione nel preparare e nel condividere il cibo, che cozzavano non poco con la filosofia fast del Mac Donald's. In pratica, su 14 anni, gli ultimi 10 dei Mac boliviani sono stati in perdita e così (come già successo in Iran e in Islanda per gli stessi motivi) il colosso ha deciso per la "ritirata".
Beh, credo sia la motivazione che avrei preferito. Significa che la catena non ha fallito per una decisione di governo, nè per proteste o campagne pubblicitarie contro, ma per una sorta di boicottaggio naturale, perchè semplicemente i boliviani schifano il loro pseudo-cibo, perchè evidentemente sono un popolo che non si nutre di pubblicità come la stragrande maggioranza del pianeta, un popolo con una naturale propensione al rispetto delle proprie tradizioni e con una coscienza alimentare, oltre che ambientale e sociale.
E a nulla sarebbe valsa da quelle parti la "conversione verde" del colosso: costruzione di sedi con materiali ecologici e che sfruttino il più possibile la luce del sole per l'illuminazione, conversione di furgoni all'utilizzo dell'olio riciclato delle cucine come carburante (?!), riciclo della grande quantità di confezioni dei pasti gettate dai clienti. Tanto si sa che la bandiera ecologica convince, che fa acquistare punti, che fa sì le persone ti stimino e si fidino e vengano a spendere i loro soldi, che importa se intanto sfrutti terreni, uomini e animali e se quello che vendi per cibo un cane non lo mangia perchè non odora di cibo.
Il fatturato degli otto punti vendita andini era infinitesimale rispetto a quello mondiale e Mac Donald's non crollerà per questo.
Ma i boliviani gli hanno detto no. E questa, per me, è una buona notizia.

Commenti

  1. Una bellissima notizia davvero! Il sogno che si possa cambiare un sistema profondamente sbagliato con i propri comportamenti e le proprie scelte di vita. Bellissimo davvero! Possiamo imparare anche noi?

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  2. Ero già a conoscenza dei danni che fa Mac Donald's nel mondo e per fortuna c'è qualcuno che finalmente fa qualcosa per contrastarlo!
    Dovremmo boicottarlo anche in Italia, in fondo ne abbiamo fatto a meno per secoli!
    Se dovesse andare avanti con i miei soldi, sarebbe già fallito da un pezzo...
    Ciao cara, bel post, complimenti.
    Buon week end!!!

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  3. Mi dà gioia sentire c'è qualcuno che la pensa come me!
    Paola noi abbiamo già imparato, è la grande maggioranza degli italiani che non si rende conto o nemmeno si chiede cosa sta mangiando e a chi sta dando i suoi soldi.
    Ilaria sono totalmente d'accordo, non solo ne abbiamo fatto a meno ma eravamo anche più sani :) E ovviamente anche i miei soldi il Mac non li vede da moltissimi anni (e non ne ha mai visti granchè!)
    Buon weekend anche a voi!

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    1. Ciao Cri, ma sai che nonostante io sia molto attenta a questo tipo di news questa della Bolivia mi mancava proprio? Ti ringrazio per l’informazione e ammetto che vorrei essere boliviana per un giorno, far parte di un paese che apprezza e rispetta la cultura del buon cibo ma che si rende anche conto dei danni ambientali provocati da questo colosso del junk food. Cio’ mi fa incredibilmente piacere!

      Hai letto l’articolo che riguarda il museo {privato, naturalmente} dei Mac?

      Una persona li sta raccogliendo e conservando ogni anno da 20 o 25 anni, non ricordo... e i panini sono ancora intatti dopo tutto sto tempo! Non si decompongono, ti rendi conto?

      Se riesco a ritrovare l’articolo in questione ci faccio un post prossimamente, perche’ le mamme creative che mi leggono si devono rendere conto di che cacca danno ai loro bimbi come premio quando li portano a mangiae un happy {si, ma non per le mucche} meal....

      Un bacione,
      Alex

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  4. Ciao Alex! Sì ho visto quel video e anche io pensavo di farci un post, proprio per i tuoi stessi motivi. Poi, girando di video in video mi sono imbattuta in un altro che conservava patatine e hamburger e in pratica i panini dopo varie settimane (sì, ci mettevano comunque una decina di settimane) si decomponevano e le patatine restavano identiche. Così ho pensato che mi turerò il naso e regalerò un euro al MacDonald (tanto gli hamburger te li tirano dietro a un euro, il che è tutto dire) e faccio l'esperimento.
    In ogni caso, con tutti i lettori che hai tu, se scrivi dell'argomento ti appoggio alla grande!!
    Un bacio a te :)

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  5. che bella notizia, viva il consumo critico!!!
    per chi non fosse mosso da tale sensibilitá culturale forse vedere "Super size me" (su youtube, free per intero anche sottotitolato o in una sintesi di 7 minuti in inglese) può esser spunto per evitare Mc D.
    ciao!

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    1. Ciao! Sì quel documentario è alquanto scioccante, oltre che nauseante, penso che prima o poi lo posterò, magari quando mi deciderò a fare il mio esperimento sulla degradabilità di hamburger e patatine di cui parlavo sopra.

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