Ho fatto il sapone e ho trovato un'amica

E questa è una delle cose che non vedevo l'ora di riportare! Il sapone era lo scoglio più duro delle mie autoproduzioni, la soda caustica mi metteva una certa ansia, ma poi con Anna tutto è stato semplice, divertente e sommamente soddisfacente! E chi è Anna, direte voi? Anna (al secolo Annarita) è una di quelle "cose" che, quando succedono, ti fanno gioire di essere al mondo. Circa un anno e mezzo fa avevo preso in considerazione l'ipotesi, sulla scia di un corso base di shiatsu che avevo seguito anni fa, di frequentare la scuola triennale. Informandomi di qua e di là, avevo scoperto che la scuola da cui usciva il mio maestro aveva finalmente sede anche a Bologna. Così contatto la referente (non ha un sorriso meraviglioso?), che molto gentilmente mi invita a incontrarci per parlare della faccenda. Per farvela breve, il corso poi per quell'anno non è partito, io ho abbandonato l'ipotesi di diventare una shiatsuka professionista ma quell'incontro è stato il primo di una lunga serie e l'inizio di un'amicizia che mi ha dato e continua a darmi tanto. A volte la vita fa davvero dei giri larghi, ci avviamo su una strada pensando di conoscerne la destinazione e invece la destinazione è tutt'altra. E va bene così! 
Una delle cose che devo a Anna è stato appunto il sentirmi dire: "Ma va là, è facile fare il sapone! Se ti va lo facciamo insieme". E Anna è di quelle persone che sanno insegnare, che non pescano il pesce per te ma ti insegnano a a pescarlo. Così, mi ha invitata a casa sua, ha aperto il libro alla ricetta base del sapone all'olio d'oliva, mi ha fornito tutti gli strumenti e mi ha messa a lavorare seguendomi passo passo, dandomi delle dritte e aiutandomi all'occorrenza.
Aveva ragione, non è stato affatto difficile!
Questi sono gli ingredienti che ho utilizzato:
1 kg di olio d'oliva
128 gr di soda caustica
300 gr di acqua
30 ml di olio essenziale di lavanda
2 cucchiai colmi di fiori secchi, nello specifico lavanda e statice

Innanzitutto ho sbriciolato i fiori secchi e li ho lasciati in ammollo nell'olio essenziale. Poi, munita di guanti, bandana a coprire occhi e naso, occhiali da sole (no,la foto per fortuna non ce l'ho!), ho pesato la soda in una ciotola di vetro e l'ho versata lentamente nell'acqua. È buffo vedere come l'acqua si scaldi senza fuoco! Comunque, l'ho lasciata a raffreddare coperta da uno strofinaccio e da un coperchio e nel frattempo, in una pentola capiente, ho messo a scaldare l'olio a fuoco bassissimo. Poi il momento più noioso: aspettare, con l'aiuto di due termometri da cucina, che la soda scendesse e l'olio salisse alla temperatura di 45°: quando ciò è avvenuto, ho spento il fornello e versato, con estrema cautela, la soluzione caustica nell'olio; ho mescolato affinchè i due liquidi si dissolvessero l'uno nell'altro e sono passata alla fase frullatore. Ho appoggiato sul fondo un frullatore a immersione e ho frullato per un paio di minuti, poi ho spento continuando a mescolare e sono andata avanti un po' alternando le due fasi per evitare il surriscaldamento della miscela. È importante non smettere mai di mescolare. "Perchè la reazione chimica proceda, è necessario che grassi e soda vengano tenuti in veloce e costante movimento in modo da formare un'emulsione. Solo così gli ioni della soda, liberati dalla soluzione con l'acqua, possono "catturare" meglio le molecole di grasso e trasformarle in sale-sapone." Dopo un po' la crema inizierà a fare il "nastro", cioè a rimanere in rilievo se la si lascia colare dal frullatore. A questo punto la soda è meno attiva e possono essere inseriti gli altri ingredienti. Ho versato l'olio essenziale con i fiori secchi, mescolato e immediatamente ho versato la crema in alcuni stampi di silicone, uno per muffin con le formine a cuore e uno stampo da plumcake. A questo punto il sapone è ancora molto caustico e ha bisogno di essere tenuto al caldo affinchè la reazione chimica proceda; così abbiamo coperto gli stampi con una coperta e li abbiamo lasciati riposare per 24 ore. Se tutto procede bene, in queste 24 ore il sapone dovrebbe attraversare la fase di gel: il calore irradia dall'interno verso l'esterno e il sapone si solidifica ottenendo una consistenza gelatinosa e poi definitivamente solida. Se tutto è andato in questo modo, o comunque, appena la fase di gel è avvenuta, il sapone può essere sformato e tagliato e messo a stagionare: si ripongono le saponette su un foglio di carta da pacchi o di cartone e si lasciano asciugare in un luogo areato, girandole ogni tanto, finchè tutta l'acqua non sia evaporata e il sapone non sia diventato bello solido e liscio.
Queste sono le mie creazioni in quest'ultima fase
Riuscite a immaginare il profumo di lavanda che aleggiava nella mia casa durante questa fase di stagionatura?
Ho ottenuto 15 saponette che, manco avessi previsto il futuro e saputo che a dicembre non avrei avuto una casa dove confezionare i miei soliti regalini di Natale autoprodotti, erano pronte intorno alla metà di dicembre. Le ho confezionate con materiali vari di riciclo, per esempio con carta da forno e rafia
e si sono rivelate perfette come pensierini di Natale per parenti e amici.

Ora che ho di nuovo una casa e tutti gli strumenti, e visto che questa "fornitura" sta volgendo al termine, non vedo l'ora di sperimentare ingredienti nuovi, sia in termini di parte grassa che di aromi.
E non ringrazierò mai abbastanza Anna per avermi sciolto questo blocco, portandomi per mano nel meraviglioso mondo dei saponi autoprodotti!

Commenti

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    1. Ahahah!!! A onor del vero, caro Moz, quando postai la foto su facebook, furono in tanti a prenderlo per formaggio e soprattutto a sperare che lo fosse :D

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  2. Davvero, ha quel non so che di stagionatura.
    Il profumo doveva essere molto delicato. Complimenti per aver superato il blocco. Hai ragione, a volte le cose sono più semplici di quanto pensiamo se c'è qualcuno che ci da una spintarella.
    Ciao e a presto!,

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    1. Il profumo era delizioso Carla! E sì è vero, a volte ci fossiliziamo su problemi che alla fine problemi non lo sono affatto ;)

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  3. io aspetto di prenderne uno dei tuoi ché la soda mi inquieta troppo

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    1. Te ne spedirò volentierissimo uno della prossima produzione!

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  4. E' bello-bello incontrare persone con un sorriso meraviglioso! Non succede spesso e bello fare il sapone, io mi sono sempre limitata ai decotti di erbe per fare bagni economici, ma il sapone fatto da te mi piacerebbe tanto! facciamo un barattino?! ;)))

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    1. Interessanti i decotti di erbe per il bagno...E io adoro i baratti!! Sarà la volta buona che ci diamo un bell'appuntamento in quel di Pisa alla mia prossima visita alla suocera? Altrimenti, se dovessi capitare a Firenze un martedì o un venerdì di questo mese fammelo sapere, sto lavorando temporaneamente (anche) lì.

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    2. Io pensavo uno scambio coi miei libroni autoprodotti! va be che di libri non ne avrai bisogno! però magari metto insieme un decotto apposta per te! Ummmhh a Firenze, sei davvero vicina, quindi anche stamani! se riesco a vincere il freddo, cmq un 'appuntamento a Pisa prima o poi non ce lo leva nessuno ;)))

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    3. Scherzi, io adoro i libri autoprodotti!!! Ti tengo aggiornata sui miei spostamenti pisani, se vieni a Firenze batti un colpo via mail ;)

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  5. Brava!
    Vedrai, ora non vorrai più smettere di fare sapone ^_^
    Ciao, buona serata
    Serena

    p.s.
    Sai che anche io ho frequentato un corso triennale di shiatsu (metodo Masunaga)? ....anche se poi non ho fatto l'esame finale....

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    1. È lo stesso metodo che insegna Anna. Peccato per l'esame finale! Spero però che, anche se quindi non ne hai fatto una professione, continui a praticare, sarebbe un peccato perdere tutto quel sapere!

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    2. No, purtroppo non ho praticato per un bel po' e ora non ricordo più le sequenze dei kata......però un po' di manualità nel fare le pressioni è rimasta e quando ne sento necessità un po' di autoshiatsu me lo faccio....qualche pressione e qualche pinzatura alle gambe o alle braccia dà subito sollievo. Credo che se non lo si pratica per professione, necessariamente lo si perda un po, purtroppo'. Comunque la mia insegnante è una mia cara amica e spesso mi faccio fare da lei qualche trattamento.

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  6. Anch'io ho il blocco da soda caustica, con anche 3 bimbi in giro per casa e poco spazio. Vorrei fare i saponi ma spero di trovare un meotdo alternativo alla soda. ciao

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  7. Io ho lo stesso problema di Erica... mi bloccano i tre pargoli. Per fortuna ho anche molte amiche autoproduttrici di saponi che altenativamente mi approviggionano! ;-)

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    1. Tutta la mia comprensione care Erica e Daria, probabilmente con bambini in giro nemmeno io mi sarei cimentata!

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  8. Ciao Cri, complimenti per questo tuo ennesimo lavoro
    buon fine settimana

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    1. Grazie caro Tiziano, buon fine settimana a te :)

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  9. Gran bel lavoro, sempre cose naturali che fanno bene!

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  10. Che bello, viene voglia di mangiarlo... sembra formaggio con le erbette ;)

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  11. Che bella impresa e...non credo sia proprio così facile"
    Il sapone a cuoricino è molto grazioso.
    :-)

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  12. ciao qualcuno mi aiuta per favore? ho fatto sapone solo oliva tutto bene fino agli stampi... ora vedo fase gel . quanto dura? quanto va tenuto coperto? quando togliere la pellicola? grazie mille è il mio primo sapone

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    1. Ciao! Dovresti tenetlo coperto 24 ore o comunque finché non ha finito la fase gel: i tempi sono molto relativi e dipendono anche dalla stagione o dalla temperatura esterna. Se il problema è solo questo non preoccuparti e porta pazienza :-) Intanto, in bocca al lupo!

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