Libri e librai

Stamattina ho vissuto un momento di pura felicità!
In aprile è uscito questo libro, La libreria dell'armadillo. Non l'ho letto perchè mi attirava la sua copertina colorata in vetrina o perchè mi ha incuriosita la trama o perchè ho letto qualche recensione pubblicata sui giornali (il che non vuol dire che non sarebbero stati tutti buoni motivi per farlo). No, lo aspettavo con ansia, perchè conosco bene l'autore, perchè ne avevo letto la bozza, perchè la libreria di cui parla descrive, anche solo nella struttura, un luogo in cui ho letteralmente trascorso circa due anni e mezzo della mia vita.
Ora, filo conduttore delle storie che si intrecciano nella storia è un vecchio libro fuori catalogo di Giovanni Arpino, Randagio è l'eroe; per cui, ovviamente incuriosita (anche perchè Arpino mi piace ma questo non l'avevo mai letto), l'ho cercato in diverse librerie che tengono l'usato e il fuori catalogo. Nel mio peregrinare sono finita in questi 3 metri quadri straripanti di carta stampata, un posto che rispecchia esattamente l'idea, nell'immaginario comune, della vecchia libreria che vende usato; e mi sono imbattuta in questo libraio, bello già solo a vedersi, con una barbona bianca e gli occhi azzurri e ridenti, che è stato molto gentile con me e con cui ho chiacchierato un po' di libri e di Randagio è l'eroe. Quel giorno ho deciso di regalargli La libreria dell'armadillo, il libro che mi aveva portata lì.

Sono appunto andata stamattina a portarglielo. La sua reazione iniziale è stata ovviamente di sorpresa: i librai, e ho avuto modo di constatarlo di persona, i libri li vendono, li regalano, li comprano, ma non molto spesso li ricevono in dono. Ovviamente la mia gioia stava già nella decisione di fargli questo regalo, si sa che regalare riempie il cuore almeno quanto ricevere. Ma il culmine lo ha raggiunto quando, dopo aver dato un'occhiata al libro e ascoltato le ragioni del mio gesto, spulcia in una piletta di volumi sul suo banchetto (ché chiamarlo bancone mi pare un po' pretenzioso..) e mi dice: "Beh, il caso vuole che allora io le regali un Arpino appena arrivato!" Un'edizione oscar del 1965 da 350 lire di Un delitto d'onore, che ovviamente inizierò a leggere a brevissimo!
Sono uscita col sorriso stampato, perchè adoro ricevere libri in regalo, perchè le coincidenze (se vogliamo chiamarle così) mi fanno sempre riflettere e sorridere, e soprattutto perchè lo scambio è una delle cose più belle, più gratificanti e più emozionanti che caratterizzino il genere umano.

Commenti

  1. Anch'io adoro i libri, o meglio li adoravo, o meglio ancora, amo i libri ma il costo ambientale e' troppo alto per comprarne quanti vorrei! E poi da un anno ho fatto il voto di poverta'. Per cui ora tendo a leggere online o prendere a prestito i libri dalla biblio.

    Pero' ti confesso che adoravo i negozietti di Londra e Dublino, dove ho trascorso gli ultimi 10 anni della mia vita, dove si vendono solo libri di seconda, terza e quarta mano.
    Una volta io e mio fratello siamo usciti da un book shop con 3 sporte di stoffa della spesa, ma di quelle maxi, piene zeppe di libri!!! Che bei ricordi, grazie per avermici fatto pensare.

    Notte,
    alex

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  2. Che buffo, stasera sono particolarmente assorta a pensare all'impatto ambientale di alcuni comportamenti e tu su un post che non c'entra niente mi parli di impatto ambientale. Che sintonia! Comunque io ho risolto in parte da quando ho ricevuto un e-reader, anche se comunque sono attaccata con i denti al buon vecchio libro di carta...ma tanto ci pensa anche per me il regime di austerity a risolvere il problema dell'ambiente! E comunque, in ogni caso, w le biblioteche e w i libri usati!
    Comincio stasera a leggere il mio "nuovo" libro di Arpino.

    notte a te :)

    RispondiElimina

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