Bertolt Brecht dixit

Piccola novità bloggesca: ho deciso di fare un post ogni volta che modifico la citazione qui in alto, per mera questione organizzativa e "di archiviazione".
La commenterò, oppure no. Voi potete commentarla, oppure no.

Ma anche noi, che non più ci occupiamo dell'arte della pazienza
ma piuttosto dell'arte dell'impazienza, noi che tante proposte
di natura terrena formuliamo, gli uomini scongiurando
a scuoter da sé i propri carnefici dal viso d'uomo, pensiamo che a quanti,
(di fronte ai bombardieri del capitale, già in volo), domandano,
e troppo a lungo, che ne pensiamo, come immaginiamo il futuro,
e che ne sarà dei loro salvadanai e calzoni della domenica, (dopo tanto sconvolgimento), noi
non abbiamo molto da dire.



Commenti

  1. è anche difficile da commentare... parole che entrano dentro con fatica e si accettano, come verità, con un certo dolore...
    sabato c'è la manifestazione a Roma contro il TTIP, io vedo un nesso tra questo terribile trattato e le parole di Brecht.. e il futuro mi fa una certa paura..

    RispondiElimina
  2. Più che mai attuale. Anche adesso non abbiamo molto da dire e ci sentiamo impotenti di fronte alle tragedie delle guerre e di fronte ai bombardieri del capitale, già in volo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La tragedia è che sì, noi ci sentiamo impotenti, ma tanti altri manco si pongono il problema!

      Elimina
  3. Oh, quello che scrive Brecht sembra sempre che sia stato scritto ieri.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Forse perchè era una mente illuminata e perchè da quando scriveva lui, in effetti, è cambiato poco, se non in peggio!

      Elimina
  4. Risposte
    1. E da mettere in scena anche! Ci avete mai pensato con la tua meravigliosa compagnia?

      Elimina
  5. La pazienza è cosa ben diversa dalla rassegnazione, la pazienza uno la esercita e intanto riflette, oggi pensare e riflettere non si coniugano, piuttosto ci si riflette, non ci si confronta, si blatera, non ci si nutre, si consuma

    RispondiElimina
  6. Io colgo le "proposte di natura terrena"
    (anche perchè qui sopra si son presi il resto)
    e credo che si formulino proposte di tal natura
    perchè non abbiamo più la capacità di fare proposte di alto spirito
    o di alto respiro che guardino lontano,
    ad un futuro che non sia solo domani.
    Insomma non vediamo più in là della punta del nostro naso.

    RispondiElimina

Posta un commento

Grazie per essere passato a dire la tua :)

Post popolari in questo blog

I semi di glicine: una bomba di felicità!

Torta di mele senza latte e senza uova

Polpettine vegane di quinoa e zucchine