Edilizia per senzatetto

Che c'è di meglio di imbattersi in una notizia che mette il sorriso in questo venerdì che scoppia di sole (e di pollini, ma tanto non sono allergica!)?

C'era una volta un'artista che viveva a Oakland. Un giorno, mentre se ne stava nel suo studio a lavorare alla sua ultima opera, cioè una casa mobile equipaggiata di tutto il necessario, compreso un cucinino e un sistema di smaltimento rifiuti, vede affacciarsi un infreddolito senzatetto che chiedeva semplicemente una coperta per ripararsi. L'artista, che di nome si chiamava Gregory Kloehn, la coperta non ce l'aveva, ma disse al senzatetto "Sai che c'è? Altro che coperta, io ti regalo proprio un'intera casina, guarda caso la stavo giusto ultimando!"
E, visto che il senzatetto era tanto contento e grato del regalo, il buon Gregory si è così "preso bene", come dicono i gggiovani, che, invece di costruire opere d'arte da vendere ai ricconi, ora passa le giornate a rovistare in cassonetti e discariche in cerca materiali e pezzi vari da riciclare per costruire altre casine per altri senzatetto.

Le casine hanno ovviamente dimensioni ridottissime, ma "piutost che nient l'è megl piutost", come dicono da queste parti. E poi sono funzionalissime, con tetti spioventi perchè non ristagni la pioggia e rotelle per portarsela dove si vuole. 
Sono costruite su una base di pallet, ovviamente riciclati, e il resto è affidato alla fantasia di Gregory e ai materiali recuperati di volta in volta.
La mia preferita è questa
ma pure questa quant'è simpatica?!
Poi ovvio, se l'amministrazione locale di Oakland si prendesse cura dei suoi senzatetto sarebbe decisamente meglio. Penso ai senzatetto di Tokyo che avevano a disposizione container che da noi manco i terremotati ce li avevano così fighi, avevano chi portava loro le scorte d'acqua e ritirava la spazzatura, e ovviamente un sussidio; però ripeto, tra lo stare al freddo o sotto la pioggia e in una specie di micro casina buffa, decisamente meglio la seconda opzione.
E poi, quello che mi ha messo il sorriso, non è tanto il pensiero di qualche decina di senzatetto in meno sotto la pioggia, quanto l'esistenza di una persona che ha preferito al vendere oggetti inutili a persone che non hanno che farsene del proprio denaro, costruire qualcosa di utile e concreto e regalarlo a chi il denaro non ce l'ha.
Voi come la vedete?

Intanto, qui trovate gli altri rifugi costruiti dal signor Kloehn e la notizia al completo.

Buon weekend a voi, e che non manchi mai un tetto sulle vostre testoline!

Commenti

  1. Infatti la questione è a monte: secondo me non è che ci voglia molto ad attrezzare delle camerate per senzatetto, anche semi-autogestite.
    Però in tempi di crisi ci si ingegna e escono queste cose simpatiche... quindi va bene così^^

    Moz-

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    1. Sì, almeno lui ha fatto qualcosa di concreto, utile e gratuito

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  2. Ma che tenero! Quasi quasi quando torno a SF lo vado a trovare!

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  3. Ma che forza! Una bellissima persona, davvero, la cui storia è oltre tutto un'ulteriore conferma, se ce ne fosse stato bisogno, di quanto materiale che potrebbe essere utilizzato viene gettato nei cassonetti, no?
    Storia carinissima :)

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  4. Ammirevole!
    Qui da noi, penso che i vari Salvini e Tosi proibirebbero il parcheggio di queste casette, anzi ne sono certa!
    Cristiana

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    1. Beh sicuro, troppo poco eleganti, rovinano il paesaggio... (o forse troppo allegre e piene di umanità per gente come Tosi e Salvini)

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