Il pane per la Daria

Sono fondamentalmente un'incostante, ma in una cosa non mi smentisco mai: nel ridurmi all'ultimo momento! Ha sempre funzionato così, nello studio, nel lavoro quando si tratta di lavori da fare da casa in autonomia, nelle innumerevoli mostre che mi sono persa perchè "tanto c'è fino a..."
Ben due mesi fa è stato il compleanno di uno dei blog che seguo con maggior interesse e da cui spesso prendo ispirazioni e attingo consigli: quando si tratta di pasta madre o autoproduzione, la Daria è sempre il faro a cui chiedo lumi o indicazioni. E quindi, benche in extremis, ci tenevo a portare il mio "dono" per augurare un anno felice e, appunto, (auto)produttivo al suo blog.
E, tanto per fare un regalo personalizzato per chi lo riceve, ho deciso di partecipare con un bel pane sfornato proprio ieri da Fra e dal suo lievito babbo.

È un pane integrale da sandwich ai semi di girasole, morbidissimo e così gustoso da essere buono anche senza accompagnamento :)

il panino con zucchine grigliate e pomodoro che ho divorato nella mia pausa cena
La ricetta l'ho presa da un librino in cui mi sono imbattuta in libreria e che ho pensato fosse un bel regalino per Fra (com'è che si dice? regali interessati?). Oltre a ricette, interviste, storia e storie sulla pasta madre e istruzioni per produrla e conservarla, questo libretto scritto da Chiara Spadaro e pubblicato da Altreconomia, ha anche un interessante mappa dei mulini a pietra e biologici in Italia.

Ma veniamo al pane, estremamente semplice quanto delizioso, soprattutto infinitamente più delizioso del pancarrè confezionato e soprattutto senza aromatizzanti, addensanti, siero di latte, "glutine in purezza", alcol etilico e altre schifezzelle simili.

Ingredienti
per il rinfresco:
100 gr di pasta madre,
200 gr di acqua,
300 gr di farina di frumento

per il pane:
450 gr di pasta madre rinfrescata da 4-5 ore,
750 gr di farina di frumento integrale,
500 gr di acqua tiepida,
100 gr di semi di girasole,
30 gr di olio e.v.o.,
10 gr di sale

Sciogliere la p.m. nell'acqua tiepida e aggiungere successivamente tutti gli ingredienti, impastando con passione e sorridendo (è importante!), fino ad ottenere un impasto tenace ma elastico. Formare una palla e lasciare riposare fino al raddoppio (4 o 5 ore circa). Rilavorare l'impasto stirandolo e formando un piccolo filone, disporlo in uno stampo da plumcake rivestito di carta da forno e lasciar riposare per un'altra oretta. Infornare a 250° per 10 minuti, poi a 180 per un'altra mezzora circa, o comunque finchè non sia bello dorato e quindi presumibilmente cotto.

Postilla: Fra sostiene che il nostro stampo da plumcake sia più piccolo di quelli "standard", per cui a lui è avanzata una parte dell'impasto, con cui ha fatto una pagnottina normale, che si vede sullo sfondo della prima foto e che stamane abbiamo tagliato e trovato altrettanto buona, solo con la crosta ovviamente più dura dell'altro. Questo per dire che insomma, regolatevi voi con la quantità di impasto da mettere nello stampo, dipende da quanto è grande :)

Ora vado a godermi le ultime ore di questa giornata libera, stasera teatro, addirittura aggratisss, ma non chiudo senza aver prima rinnovato i miei auguri di buon compleanno a Gocce d'aria!



Commenti

  1. Buona serata, allora, da un'altra procrastrinatrice (mamma che parola difficile da scrivere) all'ultimo minuto :-)

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  2. Bello! Finalmente posso dire: "la copio" anche di una ricetta così :) E interessante anche il libro, lo cercherò. Non ti sto a dire poi quanto io sia "brava" a fare tutto all'ultimo momento, ti capisco proprio bene...
    Spero la serata sia stata interessante.
    Un abbraccio e complimenti a Fra per il pane bellissimo!

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    1. Sono o non sono soddisfazioni poter dire "ci provo anch'io"?!
      La serata è stata bella, sia per lo spettacolo che per la compagnia con cui eravamo...l'unico problema è che ho fatto ancora più tardi e dormito ancora meno di quando lavoro!

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  3. trovami un pancarrè confezionato le cui fette abbiano lo stesso spessore delle vostre :D
    scherzo quel pan lì mi ispira assai

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    1. Ah ah, in effetti sì, non ci avevo pensato che te lo puoi tagliare dello spessore che ti pare!

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  4. mamma mia... ecco il di pane vado matto, lo mangerei sempre. Se poi parliamo di quello caldo appena fatto, inarrivabile!!!

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    1. Ti capisco, io del pane come accompagnamento potrei tranquillamente, non c'è niente che non possa mangiare senza pane, ma quando è buono è il pane stesso che non ha bisogno d'altro per essere goduto!

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  5. Ora vorrei proprio quel panino in foto.
    Anzi, va... me lo preparo. Purtroppo senza questo pane squisito, ma non posso avere tutto^^

    Moz-

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    1. Eh sì, lo vedo benissimo per i sandwich delle tue serate tra amici :)

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  6. Mi riduco a fare le cose all'ultimo pure io... è un vizio che mi porto dietro dai tempi della scuola, e mi piace il pane (si vede, a guardarmi bene). Auguri in ritardo Daria!

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    1. Sì anche per me è un difetto di vecchissima data, è come se non riuscissi a prendere le cose davvero seriamente quando sono ancora troppo lontana dalla scadenza...

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  7. EVVIVA LE AUTOPRODUZIONI, SEMPRE! e accidenti..me lo mangerei tutto questo pane, magari coi pomodori del mi'babbo!

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    1. Evviva le autoproduzioni e evviva evviva i pomodori dell'orto!!

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  8. Ecco cosa mi mancava... il sorriso nell'impasto!
    La passione ce l'ho sempre messa però
    Provvedo immediatamente e non procrastino i sorrisi.
    Un caro saluto!

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    1. Ah ah! Eh sì, col broncio le cose non vengono quasi mai davvero buone!
      Grazie di essere passata Carla :-)

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