Se i bambini non vanno a scuola, la scuola va ai bambini

Che cosa c'è di meglio di una good news dopo un risveglio di cattivo umore dovuto all'essere stata per ore a fissare il soffitto buio e, nonostante la possibilità di dormire qualche ora in più al mattino, risvegliarsi poco dopo l'alba con gli occhi altrettanto sbarrati ma la testa stanca?
Se poi aggiungiamo anche l'essere andata al mercato a piedi anzichè in bici per iniziare ad ammorbidire le scarpe nuove da trekking, adesso di stanco ho anche le gambe. E che fa se devo ancora iniziare a lavorare e farlo fino a stasera alle 20 :)
Questa notizia me l'ero appuntata qualche giorno fa, e, manco a farlo apposta, oggi è pure la giornata mondiale del libro: insomma sono stanca ma non si può dire che io non sia sul pezzo!
E insomma, il fatto è che quando ci si trova davanti a popolazioni devastate dalla guerra e si pensa agli aiuti, si pensa ovviamente ai cosiddetti beni di prima necessità: all'acqua, al cibo, ai vestiti, alle cure sanitarie e a un tetto sulla testa. Ma, se è vero che non si vive di solo pane, non si può star sereni pensando che le suddette popolazioni siano a posto così, e tra l'assicurarsi un pasto quotidiano e permettersi il lusso di andare a rilassarsi in una spa, in mezzo c'è un mare di roba. Come l'istruzione, come la cultura. Che è sempre meno scontata. E anche meno diffusa, persino tra chi "se la può permettere". Così in crisi che a volte non la si riconosce (e pretende) nemmeno come un diritto. Leggere insegna a pensare, a usare il cervello, e usare il cervello insegna a non farsi soggiogare, a riconoscere i soprusi, a riconoscersi una propria dignità e la propria libertà, e a pretendere che la si rispetti.
 
È per questo che a Saber Hosseini va il mio massimo rispetto, a quest'uomo che durante la settimana insegna a scuola e nel weekend inforca la sua bicicletta anche se non ci sono piste ciclabili e forse nemmeno strade comunque agevoli, per raggiungere i bimbi che non hanno mezzi per frequentare la scuola. Porta loro libri da leggere che i ragazzi gli restituiranno una volta letti; per lo più porta traduzioni di classici per ragazzi, visto che la produzione letteraria non è, come si può immaginare, molto prolifica in Afghanistan. È insomma una specie di biblioteca a domicilio, ed è un servizio per cui io gli darei il Nobel per la pace! Perchè se questi bambini arriveranno incolumi all'età adulta, a parità di condizioni economiche, saranno decisamente più ricchi rispetto ai loro pari che non hanno avuto la fortuna di incontrare il signor Saber.

Commenti

  1. beati i costruttori d pace, cultura e spiriti liberi

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    1. Che sicuramente loro sarebbe un qualche regno dei cieli, qualora ci fosse.

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  2. No, anche tu insonne?
    Ho visto la notizia, bisognerebbe farci un film su questo signore, per far circolare il più possibile la sua storia.

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    1. Eh, come ti dicevo altrove, a volte mi succede, poi in realtà ero anche arrabbiata quindi ciao sonno! Credo che verrebbe un gran bel film sì!

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  3. Spero che la situazione notturna sia migliorata! Bellissima notizia: davvero un grande uomo!

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  4. e BRAVO il signor Saber!!! Alla fine in questo mondo sempre più povero " dentro" ci sono ancora persone ricche di cuore, di principi buoni e di altruismo!
    Grazie come sempre per condividere con noi queste notizie!

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