I fiori di Lodoli e le persone belle

Vi ricordate della mia amica Anna, quella che mi ha insegnato a fare i saponi? Frequentandoci, è successo che lei ha conosciuto i miei amici e io i suoi, e questo è già bello di per sè: è bello quando le cerchie si allargano, quando si creano interconnessioni tra le persone, quando nascono amicizie che poi crescono al di là di chi ha fatto sì che nascessero.
Una di queste persone che ho conosciuto tramite lei è Enrica: avete presente quelle persone con cui vi trovate a bere qualcosa perchè, appunto, amici di amici, ma con cui vi sentite subito a vostro agio? Quelle situazioni in cui poi, a fine serata, non si capisce più chi sia amico di chi.
Beh, la sensazione deve essere stata reciproca perchè, nonostante ci fossimo incontrati solo un paio di volte, una sera Enrica e Domenico hanno organizzato una cena a casa loro e hanno invitato anche noi. Hanno una casa bella e, soprattutto, hanno una casa piena di libri, che per me funzionano come calamite. E così, sbirciando sugli scaffali, mi è caduto l'occhio su questo libro qui.
Un Lodoli?! Che non conosco!!! Non ho potuto evitare di chiederglielo in prestito e ho visto nei suoi occhi quel misto di terrore e perdute speranze che sembra dire: "Perchè me lo hai chiesto?! Come faccio a sapere che me lo restituirai, chè poi questo l'avevo trovato su un banchetto di libri usati e manco l'ho ancora letto! Ma d'altronde che scuse ho per dirti di no? Come faccio?! Non siamo abbastanza in confidenza per dirti che ho sempre timore a prestare i miei libri e nemmeno per essere sicura che lo riavrò indietro!"
Ho cercato di spegnere come potevo quel bagliore di terrore promettendole che l'avrei restituito, che capivo la sua ansia e che poteva fidarsi di me. E credo proprio che premierò la sua fiducia e esprimerò la mia gratitudine regalandole anche un libro nuovo: se lo è decisamente meritato :)



Insomma, anche in questo libro qui Lodoli è stato magnifico, perfetto, godurioso, commovente. È stato Lodoli!  Ne volete qualche assaggio?

Abitava in via Sirte, quartiere Africano, una strada che è una biscia ritorta tra palazzoni di quindici piani. Il suo appartamento era in fondo alla rampa di un garage, accanto alle cantine e ai box delle macchine. Per arrivare al cielo lo sguardo deve scalare una muraglia di terrazzini, finestrelle, panni stesi, odori di minestre, strilla di bambini e di madri, croste grigie di intonaco, antenne a ciuffi. In cima c'è l'azzurro di Roma.

Ognuno dentro di sé ha un vuoto, è stato messo in noi per ricordarci che siamo involucri: ad alcuni per colmarlo è sufficiente un amore, un figlio sano, un lavoro come si deve; è appena un avvallamento malinconico, e presto la strada risale e dimentica. Altri per cancellare il buco sono costretti a gettarci dentro tutte le loro cose, la vita intera, perchè la bestia va saziata ogni giorno, ha la bocca sempre aperta e chiede, chiede in continuazione, non vuole mai riposare. E poi c'è chi arriva a non sfamarla con ciò che possiede, neanche un regno basterebbe, e allora deve riempire quelle fauci con i sogni, eppure neanche i sogni bastano, servono illusioni ancora più grandi, assolute.
Noi tre eravamo così, gettavamo nella voragine speranze infinite, come bambini che nel gelo della stanza inventano un fuoco e bruciando cataste di desideri lo tengono vivo.

Mi sono ritrovato quella fisarmonica di parole tra le mani. - Quanto devo? - ho domandato.
- Decida lei.
- Mi dica la cifra, la prego, non ne ho idea.
- Facciamo così: lei mi offrirà una sigaretta ogni volta che passerà di qua, ce la fumeremo insieme leggendo poesie.

Non so perchè ho pensato ai pesci del fiume, a quanta fatica devono fare per resistere alla corrente e non finire buttati nell'acqua salata del mare. incessantemente il fiume li spinge verso la foce, e loro, piccoli come sono, devono spingere nell'altra direzione. Se si addormentano, se sognano la pace dei laghetti immobili tra le montagne, il fiume li trascina via con sé di ponte in ponte, fino alla morte salata. L'acqua non ha maniglie e i pesci non hanno mani per aggrapparsi ai sassi, non hanno piedi da puntare né una stanza con una porta da chiudere, devono nuotare giorno e notte contro la corrente, e intanto mangiare, deporre le uova e proteggerle, provare a capire il fiume, le barche, i pescatori, e anche essere felici.

E anche essere felici. Aggiungo altro?

P.s. È doveroso precisare che questo post rientra nei "piccoli momenti di felicità" più che in "proposte di lettura"... Prima che vi arrabbiate con me, devo dirvi che il libro è un Supercorallo che è esaurito e che l'editore non ha mai ristampato, nè pubblicato in edizione tascabile se non in un'edizione che contiene altri due romanzi brevi di Lodoli. Esaurita pure quella. Se vi è venuta la curiosità di leggerlo (e vi capisco!) cercatelo in biblioteca o tra i remainders. O sugli scaffali di un'amica di un'amica. Che poi magari diventa anche vostra amica :)

Commenti

  1. Il brano è bellissimo, Lodoli è fantastico, e la tua descrizione dell'espressione negli occhi di Enrica è perfetta: mi ci rifletto come in uno specchio!

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  2. non ho mai letto niente di Lodoli sorry.. quindi rimedierò... cmq capisco lo sguardo della tua amica alla richiesta del prestito :-)

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    1. Rimedia rimedia, Vapoe, Sorella, Italia...tutte meraviglie. Per lo sguardo di Enrica invece, mi sa che lo capiamo in tanti! :D

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  3. Cercheremo nei mercatini dell'usato ...

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    1. ... che riservano sempre belle sorprese :-)

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    2. ... che riservano sempre belle sorprese :-)

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  4. E allora vado subito a cercarlo in biblioteca! Grazie della condivisione!

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  5. Cercherò di rimediare anch'io.
    Saluti a presto.

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  6. Anch'io non ho mai letto niente di Lodoli... mi cospargo il capo di cenere e vado a rimediare! Comunque anch'io ti avrei guardata di traverso... Tanti libri li porto al bookcrossing ma su quelli che desidero conservare sono un po' geloso...

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    1. Mi pare di capire che sul prestito siamo tutti un po' ansiosi... :)

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  7. Rieccomi qua! Ho finito da poco di leggere questo bel libro e ancora ripenso ai suoi protagonisti e alla conclusione che mi ha meravigliato parecchio... grazie davvero del suggerimento!

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    1. Grazie a te per averlo considerato! Sì sono personaggi che restano a gironzolarti in resta per un po', sono contenta ti sia piaciuto :)

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  8. Dovrei dire che quella storia raccontata da Lodoli mi riguarda...ma non lo dico. Sono nato nel 1960 proprio in quella via, ci ho vissuto per 35anni, io mio padre e il negozio di vinieolii, mia madre e il sottofondo di voci che l'accompagnava...

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    1. Allora molto piacere di fare la tua conoscenza!

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  9. Dovrei dire che quella storia raccontata da Lodoli mi riguarda...ma non lo dico. Sono nato nel 1960 proprio in quella via, ci ho vissuto per 35anni, io mio padre e il negozio di vinieolii, mia madre e il sottofondo di voci che l'accompagnava...

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