Chi inquina paga. In Irlanda.

Facciamo che iniziamo l'anno con una buona notizia, anche se spesso, per avere buone notizie, bisogna affacciarsi alla finestra di questo Paese allo sfascio socio-economico-politico e guardare fuori.
L'Irlanda sta uscendo dalla crisi grazie alle politiche economiche "verdi" e alla carbon tax, ossia la tassa sui combustibili fossili.
Questa imposta ha avuto come ovvia conseguenza un aumento che varia dal 5 al 10% del prezzo del petrolio e del cherosene, mettendo così la popolazione davanti a una scelta: continuare a utilizzare questo tipo di combustibili, pagando uno sproposito di tasse, oppure cominciare a guardare a fonti energetiche alternative e a minor impatto ambientale.
Gli irlandesi hanno scelto la seconda opzione e oggi il Paese non solo sta uscendo dalla crisi ma vanta un primato relativamente allo sfruttamento dell’energia pulita, con livelli di emissioni calati del 15% dal 2008 e del 6,7% nel solo 2011, anno in cui l’economia irlandese ha ricominciato a crescere.
Eamon Ryan, ministro dell'energia del governo irlandese dal 2007 al 2011, ammette che c'è ancora un largo consumo di combustibili fossili, una larga tendenza all'acquisto di automobili inquinanti e di case molto grandi, ma la coscienza ecologista sta pian piano prendendo piede nella popolazione.
Resta il fatto che l’imposizione della carbon tax in tre anni ha permesso al governo irlandese di raccogliere circa un miliardo di euro, di cui 400 milioni solo nel 2012.
Ora, è vero che questa manovra è stata utile, se non indispensabile, a ridimensionare il rapporto deficit-Pil ma mi auguro che questo denaro sia anche reinvestito in ambito ecologico, per migliorare la qualità della raccolta differenziata e del riciclo dei rifiuti (ad esempio incrementare il compostaggio, finanziare la trasformazione dei rifiuti organici in biometano).
Ad ogni modo, trovo che questa impostazione della politica irlandese rispecchi un reale impegno civile e sociale, una reale presa di coscienza della "finitezza" delle risorse e una seria lucidità nella legislazione. Insomma, come si è già detto da queste parti, nessuno si aspetta il buon samaritano al governo: per mandare avanti e far crescere un Paese basterebbe avere un po' di coscienza anzichè, con infinita miopia, menefreghismo e arrivismo, sfruttare il potere a favore proprio e dei propri amici a discapito del resto del mondo.

fonte: www.aamterranuova.it

Commenti

  1. Coscienza di chi? Dei nostri governanti? Utopia...

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    1. Sì, infatti la notizia viene appunto dall'Irlanda, però questo disincanto secondo me ha anche un risvolto pericoloso, si rischia di finire nel qualunquismo e nel totale disinteresse del "tanto sono tutti uguali": possiamo votare e guai a rinunciare a questo diritto perchè "tanto sono tutti uguali". E poi, almeno a livello locale, delle scelte ecologiche sono state fatte eccome, non smettiamo di cercare e di provare!
      Un saluto a te :)

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  2. Concordo, è proprio una bella notizia! Finanze dello stato e ambiente per una volta (ma forse vogliono solo farci credere che non sia sempre così) vanno di pari passo. In questo modo si governa la crisi invece che lasciarsi governare da lei. Penso alla diminuzione "forzata" di uso dei combustibili fossili dovuta al prezzo del petrolio (e non a tasse mirate) che ha fatto ad esempio diminuire il traffico qua da noi perché la benzina costa di più ma solo in attesa di un ribasso dei prezzi e senza prospettive di cambiamento a lungo termine.
    Ottima idea quella di cominciare l'anno con una buona notizia (purtroppo però per noi così lontana che più lontana non si può).
    Buon anno!

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    1. Beh, vedi mai che, costrette dall'aumento dei prezzi, le persone si rendano conto che le soluzioni alternative all'auto non sono poi così male...sono troppo ottimista? Comunque sono daccordo, ancora troppe persone sono totalmente indifferenti alle condizioni del pianeta e al rischio reale dell'esaurimento delle risorse. Quindi, cara Paola, se in questo paese non possiamo contare su leggi mirate, dobbiamo continuare nel nostro piccolo a essere più ecologiche possibile e a sensibilizzare chi ci sta intorno!
      Buon anno a te :)

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  3. Che belle queste notizie! Sai cara Cri, noi abbiamo inoltrato tutte le pratiche per l'installazione dei pannelli fotovoltaici sul nostro tetto, un sacco di soldi e ancor più di burocrazia ma sono felice di fare un piccolo passo verso un mondo migliore (e non vedo l'ora che i tempi tecnici dei silenzi-assensi e istruttorie varie passino!), sono convinta che alla fine saremo noi piccoli uomini consapevoli a ribaltare il corso della storia!
    Buona giornata!

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    1. Ne sono convinta anch'io Vale, credo nella capacità delle leggi di modificare comportamenti e tendenze, ma ancora di più credo nel libero arbitrio, e, come dici tu, sono sempre state le persone, non le leggi, che hanno fatto la storia. Mi fa tanto piacere sapere del tuo fotovoltaico (io non ho casa di proprietà) e posso immaginare le lungaggini burocratiche, ma non mollate e andate avanti così!!

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    2. Concordo con Cri, bravissima Valentina! Hai la fortuna di una casa indipendente o sei riuscita a livello condominiale? Comunque è una scelta che vi fa davvero onore! A prescindere da incentivi, non incentivi, imbrogli di legge e governanti, se ognuno investisse un po' dei suoi soldi (quando ci sono, naturalmente, ma pensa a quanti siamo disposti a spenderne per esempio per la casa, indebitandoci fino al collo) in scelte di questo genere, il cambiamento sarebbe "imposto" a chi ci governa e i prezzi comunque scenderebbero. Noi non abbiamo la possibilità (almeno per ora) di pensare al fotovoltaico, ma abbiamo intenzione di spendere (cioè investire) in interventi di efficienza energetica. Incentivi o no, semplicemente perchè è la scelta giusta ma anche conveniente a lungo termine.

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  4. Grazie della bella notizia, anche questo è importante: non per mettere la testa sotto la sabbia e ignorare quelle brutte, ma perché bisogna pur tirare un sospiro di sollievo, ogni tanto!

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    1. Già, e rendersi conto che si può sempre migliorare!

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