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Visualizzazione dei post da febbraio, 2017

Il dissenso non è una bufala

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Io me lo ricordo quando si iniziò a parlare di blog. Non so perchè lo ricordo così bene, eppure mi ricordo che ero a tavola con i miei e il telegiornale parlava di questa sorta di diari personali online, uno spazio dove una persona scriveva quel che le passava per la testa e qualcuno che fosse interessato poteva leggerlo e persino commentarlo. Da allora è passato tantissimo tempo, è vero, non vivo più con i miei da quasi ventidue anni e non guardo il telegiornale, e i blog sono molto cambiati, ci sono tanti blog, ad esempio, che fanno informazione. Anche questo blog a volte fa o cerca di fare informazione, ma quando lo fa non inventa niente e cita sempre le fonti. Eppure, se passasse l'assurdo disegno di legge presentato qualche settimana fa al Senato dall'ex cinquestelle Adele Gambaro, io rischierei multa e/o galera ma la testata giornalistica da cui ho preso la notizia ne uscirebbe pulita. Eh sì, perchè le testate giornalistiche registrate non sono contemplate nel decreto

Barcellona città accogliente

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Come poteva una  good news di tale portata non passare di qua? Come potevo perdermi la possibilità di parlare di migranti senza, una volta tanto, dover riportare notizie cattive quando non aberranti, o dover cercare  quelle buone col lanternino? Bella questa manifestazione! Bella in quanto manifestazione, bella per le ragioni che l'hanno motivata, bella perchè proprio queste ragioni hanno portato 160.000 persone (secondo la questura, che sappiamo va sempre al ribasso) ad unirsi al corteo, bella perchè è stato addirittura il sindaco a indirla, non collettivi, non centri sociali, non sindacati, non gli usuali "addetti" insomma, ma una figura istituzionale. E  Ada Colau è la figura istituzionale che tutti vorremmo alla guida della nostra città. Credo. Io la vorrei eccome! Perchè lei è una che fa sul serio eh, mica chiacchiere da campagna elettorale, mica promesse che vengono poi puntualmente dimenticate subito dopo le elezioni.  D'altronde lei "dall'al

Filomena Grimaldi, la libraia brillante

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Un paio di sere fa abbiamo visto Hidden figures , il film tratto dal libro di Margot Lee Shetterly che racconta la storia di tre donne afro-americane il cui contributo è stato fondamentale nelle prime missioni spaziali della NASA. Il film ci è piaciuto tanto; Fra, nel vedere che ancora esistevano, per esempio, i bagni separati per le persone di colore, continuava a dire "Ma ti rendi conto che erano già gli anni '60 e ancora c'erano gli Stati segregati?!". In effetti l'essere donne e l'essere pure colored decisamente non aiutava. Ma non volevo parlare del film, bensì del fatto che il film mi ha fatto tornare in mente una persona di cui avevo letto tempo fa, una libraia che immagino non ne potesse più di sentire continui pregiudizi e stereotipi di genere e che ha deciso di offrire un caffè a chiunque acquistasse un libro di stampo scientifico da regalare a una bambina. Da "collega" la capisco benissimo. In libreria è un continuo averci a ch

Marmellata di clementine contro il mondo brutto

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Io sono tanto preoccupata per la piega che stanno prendendo le cose negli Stati Uniti sotto la guida di un bambino cresciuto (male) e pieno di soldi che gioca a fare il capetto del mondo, e sono preoccupata per il resto del mondo, visto che purtroppo l'America non è il Liechtstein. Da un paio di settimane, la prima cosa che faccio è aprire il blog di Silvia che ci aggiorna direttamente da San Francisco; lo apro con una sensazione che oscilla tra il bisogno di sapere e il terrore per quel che potrei sapere (e la gratitudine per Silvia per il lavoro che sta facendo). E quando è così vorrei scrivere qualcosa di utile, vorrei dire qualcosa di intelligente, ma tutto mi pare scontato o già detto. Per di più mi prendono quei momenti in cui mi appare tutto già troppo compromesso, mi pare ci siano così tante mele marce che è impossibile tirare fuori quelle buone. Sento o leggo certi commenti che fanno cadere le braccia quando non fanno venire la pelle d'oca. Ma piuttosto che deprimerm