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Visualizzazione dei post da agosto, 2016

I soliti sciacalli

Non c'è niente, credo, che si possa dire dopo un terremoto che si è portato via un paese intero e centinaia di persone. Niente di utile, niente che non sia già stato detto, niente che possa restituire un figlio o una casa a chi li ha persi. Però mi viene da pensare che ci sono invece diverse cose che si possono non dire, cose che anzi sarebbe decisamente più opportuno non dire. Si potrebbe per esempio evitare di dire "Ecco, i profughi col cellulare e gli italiani senza casa". Troverei opportuno anche che, mentre si segue il post di un'associazione che si occupa di diritto all'abitare e che sta raccogliendo beni, non ci si trovasse bombardati di notifiche perchè qualcuno vuol esser sicuro che i suoi vestiti dismessi vadano proprio ai terremotati e (non sia mai!!) non ai senzatetto locali o ai migranti sfollati da qualche centro. Troverei poi oltremodo opportuno che un giornale che non merita nemmeno di essere usato come carta igienica quale è Libero, avesse ev

Consigli di lettura per l'estate 2016

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Se vado avanti così, l'anno prossimo pubblicherò i "consigli di lettura per l'autunno". Ma che volete, io quest'anno in ferie ci vado il 29 agosto, e il 29 agosto arriva tra ben 20 giorni! E comunque questo ce l'ho in bozza da almeno un paio di settimane. E poi, come credo di aver già detto, non scrivo quasi mai post sui libri, di questo genere ne scrivo uno all'anno, per cui è fruibile per 12 mesi, quando esce esce :) Il prossimo lo chiamerò "Consigli di lettura per un anno"! L'ultimo amore di Baba Dunjia - Alina Bronsky trad. Scilla Forti - Keller Mi aveva attirato la copertina, e poi ho un debole per gli autori russi. L'editore non mi aveva mai deluso, e non lo ha fatto nemmeno in questa occasione. Ho voluto bene a Baba Dunja, questa novantenne costretta da giovane a scappare via dal villaggio di Cernovo dopo l'incidente nucleare di Chernobil, per tornataci a vivere da anziana... per nostalgia? Per inadattabilità ad altri l

Un solo errore

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E anche oggi mi viene da piangere, come ogni volta che ci penso. Vado all'ennesima manifestazione, chiedendomi se riuscirà mai a diventare un'occasione di mera commemorazione e non un'urlata, disperata e giusta pretesa di verità.