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Visualizzazione dei post da maggio, 2016

Andar per colli

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È da un po' che non bazzico da queste parti, ma che volete, il sole mi chiama fuori e questo bagaglio del mio vecchio portatile non si presta molto, nè per peso nè per durata della carica, a fare gite al parco. Quindi mi tocca lasciarlo a casa! E poi in questi giorni, quando il lavoro permette, andiamo tanto a camminare, per arrivare un minimo allenati alla quattro giorni che ci aspetta sulla Via degli dei , ma anche perché camminare nella natura è bello, è rigenerante, è rasserenante. E il vivere in Italia ha tanti lati negativi, ma le Alpi e gli Appennini ripagano di quasi tutto, ché non è da tutti uscire di due passi fuori casa e ritrovarsi immersi nel verde. E viva anche quelle anime benedette del CAI , che permettono a noi "gente di città", comodona e ignorantissima, di esplorare posti meravigliosi senza dover essere esperta di orientamento o di sopravvivenza. Ieri ero libera dal lavoro, e la mia sorellina doveva andare a fare un sopralluogo per definire bene il p

Etichette terroristiche

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 Fumo, sì, ho tanti difetti tra cui una discreta dipendenza da tabacco. Non sono accanita ma costante sì (è una delle poche faccende in cui sono costante, che furba eh?): non sto sempre con la sigaretta in bocca ma, a meno che non abbia mal di gola o simili, non passa un giorno che non mi veda rollare qualche sigaretta. Lo so che il fumo fa male, per cui non sto sempre a leggere i dovuti avvertimenti sul pacchetto di tabacco, stamattina però mi sono soffermata su questo in particolare e sono rimasta allibita. No, dico, ma che linguaggio è per un'etichetta di avvertimento da parte del Ministero della Salute? Il bimbo?!?! Ma che stai parlando coi bambini dell'asilo?! Sai che c'è un bimbo nella pancia della zia? Io più ci penso e più sgrano gli occhi. Ma, in termini neanche troppo esclusivamente scientifici, quello nel grembo materno non sarebbe tecnicamente un feto? Allora innanzitutto è linguisticamente sbagliata la parola in sé messa lì, è una contraddizione in termin

It.a.cà, Feel Italy e una meravigliosa (dis)avventura

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It.a.cà. è un festival che si tiene da un po' di anni da queste parti, alla cui base sta la promozione di un turismo responsabile. Ogni anno itinera in diverse città dell'Emilia-Romagna e ha un programma ricco di eventi che tendono a promuovere un approccio diverso alle vacanze, che invitano a viaggiare rispettando luoghi e persone, che insegnano a dare importanza al viaggio non meno che alla meta.      Feel it è  un'associazione di accompagnatrici turistiche, non ha nemmeno un anno di vita ed è nata dall'entusiasmo e dai non pochi sforzi di tre donne che, stanche di lavori inutilmente estenuanti o improvvisamente disoccupate, si sono rimboccate le maniche e hanno deciso di fare della promozione del proprio territorio un lavoro. È da un po' che vi volevo raccontare di loro, le conosco bene, una in particolare, visto che è nata sotto il mio stesso tetto, ma meritano decisamente un post a parte. Vi basti sapere per ora che quest'anno hanno il loro bello

Bertolt Brecht dixit

Piccola novità bloggesca: ho deciso di fare un post ogni volta che modifico la citazione qui in alto, per mera questione organizzativa e "di archiviazione". La commenterò, oppure no. Voi potete commentarla, oppure no. Ma anche noi, che non più ci occupiamo dell'arte della pazienza ma piuttosto dell'arte dell'impazienza, noi che tante proposte di natura terrena formuliamo, gli uomini scongiurando a scuoter da sé i propri carnefici dal viso d'uomo, pensiamo che a quanti, (di fronte ai bombardieri del capitale, già in volo), domandano, e troppo a lungo, che ne pensiamo, come immaginiamo il futuro, e che ne sarà dei loro salvadanai e calzoni della domenica, (dopo tanto sconvolgimento), noi non abbiamo molto da dire.