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Visualizzazione dei post da luglio, 2014

Il pane per la Daria

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Sono fondamentalmente un'incostante, ma in una cosa non mi smentisco mai: nel ridurmi all'ultimo momento! Ha sempre funzionato così, nello studio, nel lavoro quando si tratta di lavori da fare da casa in autonomia, nelle innumerevoli mostre che mi sono persa perchè "tanto c'è fino a..." Ben due mesi fa è stato il  compleanno di uno dei blog che seguo con maggior interesse e da cui spesso prendo ispirazioni e attingo consigli: quando si tratta di pasta madre o autoproduzione, la Daria è sempre il faro a cui chiedo lumi o indicazioni. E quindi, benche in extremis, ci tenevo a portare il mio "dono" per augurare un anno felice e, appunto, (auto)produttivo al suo blog. E, tanto per fare un regalo personalizzato per chi lo riceve, ho deciso di partecipare con un bel pane sfornato proprio ieri da Fra e dal suo lievito babbo. È un pane integrale da sandwich ai semi di girasole, morbidissimo e così gustoso da essere buono anche senza accompagnamento :)

Andiamo in manifestazione

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13 anni fa avevo un fidanzato con la moto, nonchè molto di sinistra e socialmente impegnato. Niente di più naturale che mettere insieme le due cose e partire un bel venerdì, caricati tenda e sacchi a pelo sulla moto, d'accordo con altri amici motorizzati, per una gita a Genova. Ero eccitata dalle immagini che il giovedì avevo visto in tv, da tutta quella gente proveniente da ogni parte del mondo, da tutte quelle bandiere, da quell'onda di colori che sfilava pacificamente per le vie di una città in cui avrei messo piede per la prima volta. E in effetti, appena ci siamo uniti al corteo, tutto era come l'avevo immaginato: canti, slogan, gente sorridente e soprattutto gente di ogni età, dai bimbi sulle spalle dei genitori ai settantenni attrezzati per le lunghe camminate. E chi non era in strada era affacciato ai balconi. I genovesi aprivano le loro porte a chi aveva bisogno di acqua o del bagno, tiravano giù secchiate d'acqua richieste dai manifestanti sudati e accaldati

Per non dimenticare...cosa?

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E poi ogni anno il 27 gennaio ricordiamo l'olocausto. Ogni anno dedichiamo qualche minuto della nostra giornata a pensare a quei milioni di vite innocenti spazzate via dalla follia di un pazzo megalomane. Ogni hanno ci chiediamo come sia potuto accadere; come sia potuto accadere che il mondo stesse a guardare mentre il suddetto pazzo megalomane sterminava un intero popolo. Beh, erano certo più ignoranti, non c'erano grandi mezzi di comunicazione, la gente non sapeva altrimenti si sarebbe indignata! Ah, ci provasse ora vedresti, il mondo non glielo permetterebbe mica! Ogni anno, nelle librerie si vedono riuniti tutti i libri sull'argomento, in tv passano film e documentari storici sul genocidio degli ebrei. Nelle scuole (e mica tutte) si tengono lezioni e discussioni su questa pagina di sangue della storia dell'umanità. Per non dimenticare. Ma che senso ha ricordare? Che senso ha riempirsi la bocca di parole caritatevoli e il cuore di tristezza per un'avveni

Nero pomodoro

Un po' di tempo fa avevo letto un interessantissimo articolo pubblicato da Internazionale, l'avevo messo nei preferiti con l'intenzione di suggerirne la lettura anche a voi. Poi, travolta da altri eventi, me ne sono dimenticata, fino a quando non ne ho letto sul blog Minimal Italy , ricordandomi delle mie intenzioni... Vi invito a leggerlo tutto e a guardare anche i video. Per il Ghana la coltivazione di pomodori era un'attività florida, finchè non c'è stata l'invasione del concentrato in scatola esportato dalla Cina e dall'Italia. Ora, al mercato, invece dei panieri di pomodori freschi, si vedono piramidi di scatole di concentrato "Salsa" o "Gino"; ma soprattutto, i contadini che prima coltivavano i loro campi, sono stati ridotti in miseria e sono partiti per mare a cercare lavoro nel Sud Italia. Solo che, più che lavoro, hanno trovato un regime di schiavitù ad accoglierli. È un circolo vizioso e assurdo: dover abbandonare la propr

Aggiornamenti dal terrazzo

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Questa è la terza estate che passiamo in questa casa, e il terrazzo continua a mutare di anno in anno, così come continua a ospitare elementi ormai fissi. Quest'anno è molto meno orto degli anni precedenti: le zucchine prendevano troppo spazio e troppa acqua, le melanzane non ci avevano dato grandi soddisfazioni, altri esperimenti come i piselli hanno ancora da essere attuati. Gli unici immancabili sono i pomodori, che hanno già iniziato piacevolmente a nutrirci. Per il resto metà dello spazio è dedicato alle aromatiche. Per il mio compleanno, il mio amico/fratello Carlo è arrivato con un regalo stupendo: una cassetta di legno colma di piantine aromatiche, con al centro una bellissima bottiglia di birra artigianale, il tutto chiuso da un bel fiocco giallo. Ancora mi sto chiedendo come ho potuto non fotografare quella meraviglia, ma la risposta è che ero impegnata a chiedermi se non avessi forse invitato troppa gente per lo spazio che la sala e il terrazzo offrivano... Dice