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Visualizzazione dei post da 2014

Di librerie e altri lavori

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Credo che uno degli aspetti positivi della crisi economica (no, non è una contraddizione, sono convinta che dalle crisi, almeno quelle reali, non quelle che sono diventate una cantilena per giustificare licenziamenti, tagli e aumenti di prezzi, nasca sempre qualcosa di positivo) sia il fatto che le persone si sono aperte un po' di più agli altri, che in certi contesti ci si sia un po' distaccati da quell'individualismo che non trova connessioni tra sé e gli altri se non semplicemente perchè uno compra e l'altro vende. Sono sorte situazioni in cui qualcuno ha detto "da solo non ce la faccio, però magari se proviamo insieme...". Ecco, su questa base e molto per gioco e senza l'idea di arrivare davvero dove è arrivata, è nata a Napoli Io ci sto , la "libreria di tutti". Tutto è cominciato con un post su Facebook, che poi ha dato vita a un gruppo, che poi è diventato un gruppo reale e non solo virtuale, che ha fatto venir voglia a un numero sem

Il tempio di vetro riciclato

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Ma voi sapevate dell'esistenza di un tempio buddista, in Thailandia, costruito interamente con bottiglie di vetro? Io l'ho scoperto per caso, e me ne sono innamorata! Decisamente il più bel progetto di riciclo creativo e di architettura sostenibile che mi sia mai capitato di incontrare. Perchè poi non è solo encomiabile l'utilizzo di quasi due milioni di bottiglie di vetro al posto di costosi materiali "ex novo", ma è pure di una bellezza straordinaria il risultato! Il monastero si trova a Khu Han, circa 400 km da Bangkok e si chiama Wat Lan Kuat (tempio da un milione di bottiglie), è composto da venti edifici, tutti costruiti con bottiglie di vetro incastonate nel cemento. E i tappi? Con i tappi ci hanno fatto un bellissimo e gigantesco mosaico, di cui però non sono riuscita a trovare la singola immagine, ma che potete vedere nel breve video. Insomma, pare che questi monaci buddisti, stanchi di raccattare in giro bottiglie di birra, abbiano pensato bene d

Cucinare con gli scarti: le bucce di melanzana

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Uno dei pochissimi lati positivi di quest'estate che mi è praticamente scivolata tra le dita è che mi sento poco in colpa se non ho tempo di scrivere, visto che mi rendo conto che anche voi altri avete ritmi di pubblicazione decisamente estivi e quindi più rilassati. Ho tante cose da raccontare: ricette, autoproduzioni, buone notizie incontrate in rete e fermate nei segnalibri, ma vuoi che torno dalla libreria all'una quando va bene, vuoi che ho ricominciato a godere del sonno mattutino senza sensi di colpa, vuoi che c'è pure tutto il da fare con airbnb (ah da quanto tempo aspetta quel post su airbnb!), vuoi che cerco sempre tempo per vedere gli amici o stare un po' fuori, vuoi che certi giorni il sole proprio non gira da queste parti, sta di fatto che il computer passa interi giorni senza nemmeno essere acceso. Comunque, visto che oggi è lunedì, vi racconto una ricetta, molto buona e molto furba.  Uno degli ortaggi estivi che vanno più a ruba in questa casa sono l

Consigli di lettura per l'estate 2014

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Che mica sarete già tutti in vacanza, no? Sì, lo so che se aspettavo ancora un po' mi ritrovavo a intitolare il post "Consigli di lettura per l'autunno", ma insomma, tanto è solo una formalità, tutte le stagioni sono ottime per leggere! E poi diciamocelo, chi legge legge tutto l'anno, chi non legge...peggio per lui! Tra quelli che mi sono particolarmente piaciuti quest'anno: Andorra - Peter Cameron nella traduzione di G. Oneto - Adelphi Non c'è un libro di Cameron che abbia letto e non mi abbia travolta, e questo è secondo me tra i suoi più belli. Un uomo approda in un'Andorra del tutto immaginaria, un posto affacciato sul mare, dove si ha il diritto di cittadinanza appena vi si approda; una comunità piccola ma accogliente, pure troppo; un uomo che sembra voler scappare da qualcosa, ma da cosa? Un'amore finito, no, un lutto... Un libro che non ha bisogno di segnalibri: lo metterete giù solo quando l'avrete finito! (E la trepidan

Il pane per la Daria

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Sono fondamentalmente un'incostante, ma in una cosa non mi smentisco mai: nel ridurmi all'ultimo momento! Ha sempre funzionato così, nello studio, nel lavoro quando si tratta di lavori da fare da casa in autonomia, nelle innumerevoli mostre che mi sono persa perchè "tanto c'è fino a..." Ben due mesi fa è stato il  compleanno di uno dei blog che seguo con maggior interesse e da cui spesso prendo ispirazioni e attingo consigli: quando si tratta di pasta madre o autoproduzione, la Daria è sempre il faro a cui chiedo lumi o indicazioni. E quindi, benche in extremis, ci tenevo a portare il mio "dono" per augurare un anno felice e, appunto, (auto)produttivo al suo blog. E, tanto per fare un regalo personalizzato per chi lo riceve, ho deciso di partecipare con un bel pane sfornato proprio ieri da Fra e dal suo lievito babbo. È un pane integrale da sandwich ai semi di girasole, morbidissimo e così gustoso da essere buono anche senza accompagnamento :)

Andiamo in manifestazione

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13 anni fa avevo un fidanzato con la moto, nonchè molto di sinistra e socialmente impegnato. Niente di più naturale che mettere insieme le due cose e partire un bel venerdì, caricati tenda e sacchi a pelo sulla moto, d'accordo con altri amici motorizzati, per una gita a Genova. Ero eccitata dalle immagini che il giovedì avevo visto in tv, da tutta quella gente proveniente da ogni parte del mondo, da tutte quelle bandiere, da quell'onda di colori che sfilava pacificamente per le vie di una città in cui avrei messo piede per la prima volta. E in effetti, appena ci siamo uniti al corteo, tutto era come l'avevo immaginato: canti, slogan, gente sorridente e soprattutto gente di ogni età, dai bimbi sulle spalle dei genitori ai settantenni attrezzati per le lunghe camminate. E chi non era in strada era affacciato ai balconi. I genovesi aprivano le loro porte a chi aveva bisogno di acqua o del bagno, tiravano giù secchiate d'acqua richieste dai manifestanti sudati e accaldati

Per non dimenticare...cosa?

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E poi ogni anno il 27 gennaio ricordiamo l'olocausto. Ogni anno dedichiamo qualche minuto della nostra giornata a pensare a quei milioni di vite innocenti spazzate via dalla follia di un pazzo megalomane. Ogni hanno ci chiediamo come sia potuto accadere; come sia potuto accadere che il mondo stesse a guardare mentre il suddetto pazzo megalomane sterminava un intero popolo. Beh, erano certo più ignoranti, non c'erano grandi mezzi di comunicazione, la gente non sapeva altrimenti si sarebbe indignata! Ah, ci provasse ora vedresti, il mondo non glielo permetterebbe mica! Ogni anno, nelle librerie si vedono riuniti tutti i libri sull'argomento, in tv passano film e documentari storici sul genocidio degli ebrei. Nelle scuole (e mica tutte) si tengono lezioni e discussioni su questa pagina di sangue della storia dell'umanità. Per non dimenticare. Ma che senso ha ricordare? Che senso ha riempirsi la bocca di parole caritatevoli e il cuore di tristezza per un'avveni

Nero pomodoro

Un po' di tempo fa avevo letto un interessantissimo articolo pubblicato da Internazionale, l'avevo messo nei preferiti con l'intenzione di suggerirne la lettura anche a voi. Poi, travolta da altri eventi, me ne sono dimenticata, fino a quando non ne ho letto sul blog Minimal Italy , ricordandomi delle mie intenzioni... Vi invito a leggerlo tutto e a guardare anche i video. Per il Ghana la coltivazione di pomodori era un'attività florida, finchè non c'è stata l'invasione del concentrato in scatola esportato dalla Cina e dall'Italia. Ora, al mercato, invece dei panieri di pomodori freschi, si vedono piramidi di scatole di concentrato "Salsa" o "Gino"; ma soprattutto, i contadini che prima coltivavano i loro campi, sono stati ridotti in miseria e sono partiti per mare a cercare lavoro nel Sud Italia. Solo che, più che lavoro, hanno trovato un regime di schiavitù ad accoglierli. È un circolo vizioso e assurdo: dover abbandonare la propr

Aggiornamenti dal terrazzo

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Questa è la terza estate che passiamo in questa casa, e il terrazzo continua a mutare di anno in anno, così come continua a ospitare elementi ormai fissi. Quest'anno è molto meno orto degli anni precedenti: le zucchine prendevano troppo spazio e troppa acqua, le melanzane non ci avevano dato grandi soddisfazioni, altri esperimenti come i piselli hanno ancora da essere attuati. Gli unici immancabili sono i pomodori, che hanno già iniziato piacevolmente a nutrirci. Per il resto metà dello spazio è dedicato alle aromatiche. Per il mio compleanno, il mio amico/fratello Carlo è arrivato con un regalo stupendo: una cassetta di legno colma di piantine aromatiche, con al centro una bellissima bottiglia di birra artigianale, il tutto chiuso da un bel fiocco giallo. Ancora mi sto chiedendo come ho potuto non fotografare quella meraviglia, ma la risposta è che ero impegnata a chiedermi se non avessi forse invitato troppa gente per lo spazio che la sala e il terrazzo offrivano... Dice