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È stato bello anzi bellissimo

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Girasoli!! Ci siete ancora? Se ci siete, a chi c'è, dedico questo post di scuse.  Scuse perchè chi mi ha educata mi ha insegnato che non si va via senza salutare, e in pratica è quello che invece ho fatto. Mi sono detta che avrei rallentato, mi sono raccontata che mi sarebbe tornata la vena di scrivere, che avrei ritrovato tempo e voglia di girare per blog, ma in realtà non è andata così. A circa dieci mesi dall'ultimo post è ormai semplicemente  evidente. Io sono sempre la stessa, continuo a fare la libraia ma sono sempre più impegnata in Camilla, continuo a essere felice quando arriva primavera e il giorno del mio compleanno (persino quest'anno in cui sta arrivando il secondo compleanno senza invitati), sono ancor più convinta di prima che non abbiamo alcun diritto di ammazzare altri essere viventi per farne cibo di cui non abbiamo necessità, mi arrabbio ancora per le ingiustizie e le storture del mondo, cerco sempre di avere un passo lieve sulla terra, insisto nel cercar

Alieni molto umani

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Ma quanto lo abbiamo aspettato questo librino prezioso?? Parlo di noi che da anni aspettiamo affamati il prossimo racconto di  Amanda , di noi che ci deliziamo ogni volta con le sue parole che si intrecciano sempre a immagini meravigliose cercate con cura, noi che ormai eravamo diventati anche un po' noiosi con i nostri commenti: "ma perchè non scrivi un libro?", "perchè non raccogli queste meraviglie in un libro?", "perchè non provi a pubblicare?", "ma non hai mai pensato di fare la scrittrice?"...e via chiedendo e suggerendo. Così noiosi che alla fine la povera Amanda, che un lavoro ce l'ha già, che scrive sul suo blog perchè la bellezza semplicemente non si può tenere chiusa dentro ma nemmeno per forza bisogna farla fruttare, pur di non sentirci più, il libro l'ha pubblicato! Ed è davvero un oggettino prezioso. Il suo unico difetto è che è fatto di racconti-ciliegia: non riesci a dire "ne leggo uno" e nemmeno "ne leg

Panni che volano ai tempi del covid-19

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Eravamo abituati a "mi è caduta giù una maglietta", "mi è volato di sotto un calzino". Questo è invece quello che è arrivato qualche giorno fa dal balcone dei vicini di sopra.   

Il capitalismo in sé, il capitalismo in me

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E siamo ancora qui. E più siamo ancora qui, più ci poniamo domande, su quello che sta succedendo e su quello che sarà. Ipotesi, fatti e opinioni si accavallano e scazzottano sul web e trovo niente affatto semplice arrabattarsi tra l'andrà tutto bene e è tutto un complotto, tra chi colpevolizza il runner e chi addita il Grande ordine mondiale. Perchè poi si sa, ancora più importante del capire cosa fare, in situazioni di questo genere l'essere umano sente più impellente il bisogno di scovare il colpevole.  Io ci sto. Cerchiamolo 'sto colpevole, interroghiamoci su come sia potuto succedere che nel mezzo del cammin della nostra normale vita, siamo finiti in un lockdown praticamente globale.  Allora, in questa ricerca del colpevole, ieri ho letto  questo articolo , che ho trovato estremamente interessante e che voglio condividere con voi. Come dicevo, si fa presto a partire alla ricerca del colpevole, si fa invece molta più fatica a mettere in discussione se stessi.

Pensieri incoronati

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Io sono un po' stanca. E no non lavoro in ospedale, non lavoro al supermercato nè nelle forze dell'ordine, lavoro in libreria e non ci metto piede da 15 giorni. E non sono stanca nemmeno di stare a casa, anzi. Sono stanca delle polemiche, di quelle di chi ha passato la vita a non lottare mai per niente, a non schierarsi mai, a non alzare mai un dito ma ciononostante è pronto a criticare l'operato altrui. Sono stanca di chi si lamenta per essere costretto a fermarsi e stare in casa, che manco lo avessero mandato a cogliere i pomodori sotto il sole cocente a quasi gratis. Sono stanca di conseguenza di quelli che si credono fighi perchè sono riusciti ad aggirare la regola. Sono stanca di chi per contro si eleva a sbirro alla finestra e fotografa gente quando non le urla direttamente improperi senza sapere che magari quella gente starebbe a casa volentieri se non fosse costretta invece ad andare a lavorare. Chi dal suo balcone o dal suo giardino critica e giudica chi,

Nonostante tutto è primavera

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And people stayed home and read books and listened and rested and exercised and made art and played and learned new ways of being and stopped and listened deeper someone meditated someone prayed someone danced someone met their shadow and people began to think differently and people healed and in the absence of people who lived in ignorant ways, dangerous, meaningless and heartless, even the earth began to heal and when the danger ended and people found each other grieved for the dead people and they made new choices and dreamed of new visions and created new ways of life and healed the earth completely just as they were healed themselves. Kathleen O’Meara, pen name Grace Ramsay, was an Irish-French Catholic writer and biographer during the late Victorian era. She was the Paris correspondent of The Tablet, a leading British Catholic magazine. O’ Meara also wrote works of fiction where she explored a variety of topics from women’s suffrage to eastern European r

Non riesco più a scrivere

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Il tarocco del Sole (con me sotto) al giardino dei tarocchi Sono quasi 3 mesi che questo blog tace, è un periodo di silenzio lunghissimo se consideriamo che non era nemmeno previsto. Potrei dire che non avevo niente da raccontare, invece ho letto tanti libri interessanti, ho sperimentato ricette buonissime, ho ricominciato con qualche autoproduzione, ho visitato luoghi belli (siete mai stati, per esempio, in quel posto magico che è il giardino dei tarocchi?), ho incontrato o letto di persone belle che meriterebbero di essere raccontate (ieri sera sarei salita sul palco di Repubblica delle idee per abbracciare forte Mimmo Lucano, per dirne una). Potrei dire anche che con questa primavera saltata a pié pari e l'estate arrivata solo da qualche giorno non ero decisamente in vena di condivisioni, potrei dire che in libreria ho lavorato tanto ultimamente, che Camilla mi sta prendendo il resto del tempo (ehi ci avete visti  qui  e  qui ?) e della testa, che in giardino, al mar